Santino Di Matteo (Altofonte, 21 luglio 1982 – San Giuseppe Jato, 11 gennaio 1996) è stato un bambino italiano, figlio del collaboratore di giustizia Baldassare%20Di%20Matteo, rapito, torturato e ucciso dalla mafia per indurre il padre a ritrattare le sue testimonianze sul Massacro%20di%20Capaci e altri crimini.
Il rapimento: Santino fu rapito il 23 novembre 1993. La sua prigionia durò 779 giorni.
La prigionia e la morte: Durante i quasi due anni di prigionia, Santino fu tenuto segregato in diverse località e torturato. Dopo che le sentenze del processo per la strage di Capaci divennero definitive, i suoi carcerieri ricevettero l'ordine di ucciderlo. L'11 gennaio 1996, all'età di 13 anni, fu strangolato e il suo corpo fu sciolto nell'acido per impedire ai familiari di dargli una degna sepoltura.
Significato: Il caso di Santino Di Matteo è diventato un simbolo della brutalità della mafia e dell'importanza della lotta contro la criminalità organizzata in Italia. La sua storia ha avuto un profondo impatto sull'opinione pubblica e ha contribuito a rafforzare la determinazione delle istituzioni e della società civile nella lotta contro la mafia.
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